MOVIMENTO: OWENISTA
PROVENIENZA: GRAN BRETAGNA
FONDATORE DEL MOVIMENTO: ROBERT OWEN
COMUNITA' : NEW HARMONY
FONDATORE DELLA COMUNITA’: ROBERT OWEN
LUOGO REALIZZAZIONE: WABASH VALLEY nell INDIANA
POPOLAZIONE: 800 membri circa
ANNO DI REALIZZAZIONE: 1825/1826
ANNO DI ESTINZIONE: 1927
ORGANIZZAZIONE POLITICA: socialismo associazionistico
in Inghilterra Owen tentò di realizzare quanto i teorici precedenti gli avevano tramandato. Cercò di porre in attuazione il socialismo: prima con la lotta per il miglioramento delle condizioni di lavoro in Inghilterra e con l'ordinamento sociale instaurato nella fabbrica a New Lanark, poi col tentativo di realizzazione di una comunità a New Harmony. Questo movimento aveva una propria organizzazione, propri giornali (the New Moral World) e da esso (a contatto col contemporaneo movimento rivendicativo di massa inglese/il cartismo) si svilupparono in seguito le più moderne forme di organizzazione operaia. Owen considerava nel suo complesso la società capitalista, voleva agire su di essa per riformarla, non solo nelle sue strutture economiche, ma anche nella sua vita in generale. Il suo sforzo si concentrò soprattutto: nella riduzione delle ore di lavoro (10 ore); nel miglioramento dell'habitat (città nel verde); nella creazione di una scuola obbligatoria (con metodi moderni); nelle proposte per una nuova condizione della donna, tema sviluppato in seguito da W. Thompson. Egli aveva riconosciuto che "la divisione della società in classi" è "il nocciolo delle piaghe sociali" e che il nuovo ordinamento sociale che elimina tali piaghe può essere soltanto il socialismo. Inoltre le sue teorie sull'educazione sono fondamentali per capire il suo sistema. Infatti Owen, sosteneva che tutte le religioni trattano l'uomo come un agente responsabile delle sue malefatte, mentre in realtà i difetti del suo carattere e i suoi modi d'agire sono il prodotto dell'ambiente, e possono essere eliminati con una educazione antiautoritaria.
ORGANIZZAZIONE ECONOMICA:
cooperativistica (comunità per metà industriale e per metà agricola)
Il ragionamanto economico di Owen si basa su alcuni principi: il lavoro manuale, se è ben diretto, è alla origine di ogni prosperità; questo lavoro mantiene il suo valore, con qualsiasi accrescimento della popolazione; con il lavoro organizzato così, la popolazione non aumenterebbe, nella misura in cui sarebbe desiderabile per il bene comune; la mancanza di lavoro remunerativo deriva dal rapido accrescimento dei mezzi produttivi, la cui vantaggiosa applicazione ha fatto trascurare l'attuazione dei necessari cambiamenti organizzativi. Questa tesi che rovescia quella di Malthus è precisata in termini economici: la produttività è accresciuta dai mezzi tecnici, ma i bisogni fondamentali dell'uomo restano gli stessi. La mancanza di occupazione non dipende da mancanza di capitali, o di mezzi per aumentare quelli disponibili, ma da un diffetto nella distribuzione e cioè: dalla mancanza di mercati e mezzi di scambio che abbiano la stessa estensione dei mezzi di produzione. Da qui derivano i punti del programma economico di Owen: abolizione del profitto, della concorrenza e del denaro; creazione di un mercato interno all'apparato produttivo, aumentando la retribuzione dei lavoratori per renderli consumatori dei beni e non solo strumenti di produzione. In seguito le sue proposte di "buoni di lavoro" e di legislazione furono accolti da Proudon, dal Weitling e da molti altri.
ORGANIZZAZIONE SPAZIALE: Owen pensò che per migliorare le condizioni dei lavoratori e per dare una opportuna educazione ai bambini, non si potesse agire separatamente dagli individui o insieme a masse troppo numerose, per questo progettò un modello il cui organismo urbanistico (ripetibile sul territorio) fosse capace di riunire un gruppo compreso fra 500 e 1500 persone in un quadrato di edifici, circondato da un terreno di 1000/1500 acri
Al centro del quadrato si dovevano trovare gli edifici pubblici, la cucina comune e i depositi, ai lati gli alloggi per la comunità. Questo piano rimase però in parte sulla carta poichè la comunità ceduta dai Rappiti avrebbe dovuto subire troppi cambiamenti e le case costruite in legno avrebbero dovuto essere abbatute e sostituite con nuovi edifici.
TIPOLOGIA EDILIZIA:
R. Owen “Per una nuova concezione della società” editori Laterza, Bari 1971; pp.255
in a cura di G.M. Bravo “Il socialismo prima di Marx” editori Riuniti. Roma 1970; Robert Owen pp. 203/ 243
in L. Benevolo “Le origini dell’urbanistica moderna”, editori Laterza, Bari 1968; 61/79
in C. Stroppa “Comunità e utopia” Dedalo Libri, Bari 1970; pp.47/53
in O.Rühle “Il coraggio dell’utopia” Guaraldi editore,Rimini 1972, pp.41/44
in R.Massari “Le teorie dell’autogestione”, edizioni Jaca Book, Milano 1974; pp. 15/32
in AAVV “Vivere insieme (il libro delle comuni)” Arcana editrice, Roma 1974; pp. 18/23
in AAVV Materialin zur Ausstellung “Produkions Kommunen: 6 Versuche” dossier
D. Peverelli “1820 Owen” Kunstgewerbemuseum Zürich 27 april- 9 juni 1974
in B. De Batté e G. Santinolli “Tra il dire e il fare: Utopia e comunità” Atelier Bizzarro- libreria Sileno editrice, Genova 1975; pp. 55
in L. & O. M. Ungers "Le Comuni del Nuovo Mondo" ed. Faenza 1975, pp. 55/74 e 116/117
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