domenica 11 aprile 2010

COMUNE DE RUE MONSIGNY

MOVIMENTO: SANSIMONIANO

PROVENIENZA: FRANCIA

FONDATORE DEL MOVIMENTO: HENRI DE SAINT SIMON

COMUNITA':COMUNE DE RUE MONSIGNY

FONDATORE DELLA COMUNITA’: BARTHELEMY PROSPER ENFANTIN e SAINT-AMAND BAZARD (chiamati péres suprêmes).

LUOGO REALIZZAZIONE COMUNITA': inizialmente in RUE MONSIGNY (Parigi),poi a MÉNILMONTANT

POPOLAZIONE:una trentina di persone

ANNO DI REALIZZAZIONE: 1830

ANNO DI ESTINZIONE: 1832

ORGANIZZAZIONE POLITICA: Socialismo basato su un “nuovo cristianesimo”.

Con Enfantin e Bazard il concetto dell'armonia della società industriale espressa dal Saint Simon, cede il passo ad un'altra concezione: "lo sfruttamento dell'uomo da parte dell'uomo ",un pensiero che in seguito divenne dominante nelle lotte di classe. "Il nuovo cristianesimo" si avvaleva della religione per un'azione di apostolato sociale, inseriva cioè nel suo socialismo un sostegno mistico che aveva solide idee sociali. Ebbe un influsso notevole sul movimento europeo e agì direttamente anche su quei socialisti e comunisti che si richiamavano ai Vangeli e al Testamento nei loro scritti: il Lammenais, P. Leroux, che vedeva nell'"Esseno" Gesù il membro di una setta comunista; A. Esquiros e A. Constant, che volevano ristabilire gli istituti della cominità e della fratellanza; Weltling, che nel "Vangelo del povero peccatore" si dichiarava comunista rivoluzionario, identificando Gesù come il primo dirigente poeraio socialista. E ancora A. De Lamartine, E. Cabet, P. Buchez ed E. Renan.


Anche in Italia vi fu una forte corrente sansimoniana, con Defendente Sacchi, Giandomenico Romagnosi, Michele Parma, amico e seguace dell'utopista siciliano Giuseppe Corvoja, il quale vedeva nel "nuovo cristianesimo" il momento iniziale di una nuova corrente politica e religiosa. Era la visione di una società in cui lavoro e libertà dovevano essere le condizioni di un'euguaglianza sociale. Il gruppo parigino aveva le caratteristiche di una comunità semimonastica (era stata stabilita anche l'uso della divisa); in essa si enunciò la teoria del "libero amore" in sostituzione "della tirannia del matrimonio", ma proprio questo principio provocò in seguito una rottura all'interno della stessa comunità.

ORGANIZZAZIONE ECONOMICA:bandita la proprietà privata

la ville nouvelle dei sansimoniani

ORGANIZZAZIONE SPAZIALE: Il saint Simon e i suoi discepoli anche se non scesero sul terreno urbanistico con precisazioni tecniche, trasmisero l'aspirazione verso le opere a grande scala, verso il valore dei "grandi lavori"
che in seguito ebbero tanta importanza. Ecco come viene descritta da M. Chevalier la "ville nouvelle":

..."Un mattino il Padre (si tratta di Enfantin) fece chiamare Simon e mostrandogli un disegno raffigurante un uomo nudo, gli domanda qualche indicazione anatomica destinata a mettere a punto il suo progetto di fondare una nuova città a forma umana (1): "la testa è il tempio della mia città. Alla sommità vi sarà il corpo sacerdotale, dalle due parti, gli scienziati e gli industriali, al centro i musicisti e gli altri artisti. Finite le cerimonie del tempio, qui al colpo, vi sono le strade lungo le quali gli scienziati e gli industriali ritornano alle loro rispettive dimore e al loro luogo di lavoro. Nel petto, vedo le accademie, le università, gli istituti di educazione, e tutto quello che è in rapporto all'elaborazione dell'insegnamento. Qui nel ventre, vi sono le officine di produzione. Poi io vedo le passeggiate, i Champs-Eljsé e le Bois de Boulogne, in queste cosce e le gambe. Ai piedi devono corrispondere le sale di danza, i teatri e i luoghi di svago dopo il lavoro. "Il Padre volle avere degli schiarimenti netti sull'anatomia di queste diverse regioni del corpo umano e sulle funzioni dei loro organi: "affinchè assieme ad un'architetto possa eseguire il piano"... Qualche giorno dopo questo primo colloquio Simon ritornò a vedere il Padre con i disegni di anatomia, che gli aveva domandato, e gli diede tutti gli schiarimenti sull'apparato circolatorio, sulla respirazione, sulla digestione e sul gran simpatico dove il suo centro è il plesso solare. "La città sacerdotale è il plesso solare con il gran simpatico composto da un gran numero di gangli dove le ramificazioni si distribuiscono a tutti gli organi interiori."

-"Ma dove sono i muscoli che comandano tutti gli altri " domanda il Padre?

-"Per gli altri sistemi, trovoi un centro: il cuore per la circolazione; lo stomaco per gli apparati digestivi, il plesso solare per il gran simpatico.

Devo avere anche un'organo centrale per la vita industriale.

Intorno a questo vasto corpo, qui alla cintola, salgono a spirale, attraverso le vetrate, delle gallerie che si scagliano come le ghirlande di un vestito da ballo...Questa veste scende all'indietro sulla grande piazza delle manifestazioni e forma, con le pieghe del suo strascico, un'immenso anfiteatro, dove la gente gioisce allo spettacolo dei pacifici caroselli. Le diritte braccia della beneamata sono volte verso le cupole e le costruzioni indistriali, e la sua mano riposa su una sfera... Questa sfera forma, all'interno del tempio, l'area del mio Teatro Sacro,... Dentro la mano sinistra c'è uno scettro, faro immenso, dalla sommità del quale sorge una piramide affilata, una guglia... Le braccia sono ornate da ricchi bracciali che sporgono in terrrazzi... Ecco il mio Tempio!"

L'idea era la costruzione di una città a forma umana perchè, come scrisse D'Eichtal; "la societè n'est pas encor sortie des còtesde l'homme".

(1) P.L. Giordani fa osservare come la "ville nouvelle" si apparenti con la contemporanea "Mesacity" di Paolo Soleri
TIPOLOGIA EDILIZIA: Il managerialismo tecnicratico dei sansimoniani (organizzazione scientifica, piani mondiali di sviluppo economico e sociale), spogliato di ogni liturgia, si pone in connessione diretta con "l'utopia del reale"... tanto che le abitazioni venivano raffigurate in un clima di appartenenza al tradizionale quotidiano...

H. de Saint - Simon “Nuovo cristianesimo” editori Riuniti, Roma 1968; pp. 69
in L. Benevolo “Le origini dell’urbanistica moderna”, editori Laterza, Bari 1968; pp.80/83
in a cura di G.M. Bravo “Il socialismo prima di Marx” editori Riuniti. Roma 1970; H. de Saint - Simon pp. 71/ 92
in O.Rühle “Il coraggio dell’utopia” Guaraldi editore,Rimini 1972, pp.28/30
in B. De Batté e G. Santinolli “Tra il dire e il fare: Utopia e comunità” Atelier Bizzarro- libreria Sileno editrice, Genova 1975; pp. 52/53

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