giovedì 29 settembre 2011

COMUNITA' (di lavoro) BOIMONDAU


MOVIMENTO: Comunitario operaio anticlassista francese.

FODATORI : sette persone (due metallurgici, un commerciante, un di sognatore, un impiegato postale, e altre due persone che provenivano dalla provincia)
COMUNITA’ (di lavoro) : BOIMONDAU

FONDATORI: gli stessi del movimento

LUOGO REALIZZAZIONE: VALENCE(Francia)

POPOLAZIONE: 363 membri (nel 1950)

ANNO REALIZZAZIONE: 1941 / 30 marzo 1949

ORGANIZZAZIONE POLITICA: le decisioni sono prese dall'Assemblea Generale di tutti i Comunitari che si riunisce due volte l'anno. Gli organi principali attraverso i quali l'Assemblea Generale esercita il suo potere sono Il "capo" della Comunità, che ha attribuzioni molto vaste sia nella condotta commerciale e tecnica dell'azienda, sia per qel che riguarda i rapporti con le organizzazioni operaie, con le altre comunità, con l'Entente Communautaire (I),etc... Però le decisini dell'Assemblea devono essere unanimi; Il Consiglio Generale, che oltre ad avere il controllo sulla direzione economica dell'azienda stessa, serve a frenare i poteri del capo della Comunità, contro il quale su domanda di appena 1/3 dei componenti, può convocare l'Assemblea Generale; il Tribunale composto da sei lavoratori e da due membri familiari; la Commissione di Controllo, formata da tre membri, che deve controllare sulla gestione economica, sull'andamento della vita comunitaria, organizzazione delle elezioni, etc...
I componenti di Boimondau poi sono divisi in Gruppi di quartiere,(for mati da cinque o sette famiglie) che si riuniscono settimanalmente per discutere sullo Statuto della Comunità e quindi avanzare critiche e proporre modifiche. Infine l'Assemblea di Contatto, composta da tut ti i lavoratori della Comunità, che si riunisce anche questa settimanalmente sotto la presidenza a turno di un “compagnon".
A Boimendau l'educazione o le attività sociali sono molto importanti. L’organizzazione è affidata a gruppi di volontari. Vi sono équipes di natura assistenziale (es. équipes mensa, dove tutti lavorano a turno compreso il Capo della comunità), altre di natura ricreativa, educativa e spirituale (la equipes cristiana, che comprende cattolici e protestanti; quella umanista, gli scetici o vagamente religiosi; cinfine quella razionalista formata da atei). Ma tutti sono d'accordo su alcuni principi comuni di moralità: le Régle de Morale Mininun, che permettono uno svolgimento di vita armoniosa all'interno della Comunità.

ORGANIZAZZIONE ECONOMICA: Proprietà collettiva dei mezzi di produzione. A Boimondau si fabbrica circa il 20% della produzione francese di casse d'orologio. La Comunità con i suoi impianti industriali, i servizi, gli immobili o i terreni, è di proprietà collettiva e viene amministrata collettivamente. Gli utili vengono ripartiti secondo il “Valore umano" dei membri della Comunità. Mentre nelle imprese gesti te dal privato il salario dei lavoratori è commisurato al "valore professionale " dell'individuo, nella comunità Boimondau i benefici economici distribuiti dalla collettività sono commisurati appunto al "valore umano ", si cerca cioè di tener conto dell'uomo in tutta la sua intierezza. Inoltre le donne, hanno un salario per il lavoro svolto in casa.
note:
(I)L'Entente Communautaire raggruppa più di 50 comunità di lavoro. Questa comunità dell'Entente si suddividono in tre Federazioni Regionali: I) la Fédération de Paris (Fecopa); 2) la Fédération du Nord; la Fédération du Sud Est. Organi dell'ente sono : I) l'Assemblea generale che si riunisce una volta l'anno, ad essa partecipano le comunità con un numero di rappresentanti che varia da I a 5 persone.
2). le Conseil Général, eletto dall'Assemblea; 3) le Soceatariat, nominato dal Conseil Générel. L'Entente ha un'organo di stampa.


CARTA DELLE COMNUITA DI LAVORO (Assemblea Generale del 26-10-52)
I - Proprietà sociale indivisa dei beni di produzione, di tal sorta che mai, possa divenire proprietà. individuale o dare diritti sociali sulla rimunerazione e la gestione.
II - Struttura economica sana.
III - In ogni Comunità, detiene i pieni poteri l'assemblea Generale dei lavoratori che può delegarli, in tutto o in parte, a singoli responsabili o a un Consiglio elettivo, il quale tra l'altro assiste controlla il Capo della Comunità.
IV - Elezione dei responsabili, in seno a ogni Comunità, à la doublo confince (o cioè: fiducia degli organi gerarchici superiori e fiducia di chi, nel nuovo lavoro, sarà direttamente sottoposto al neoeletto).
V - Ogni Comunità deve stabilire il suo Statuto (Règle) approvato all'unanimità.
VI - Avere organi d'informazione tali che ogni compagno sia tenuto al corrente degli atti o dei problemi della Comunità.
VII - Prefiggersi un fine educativo, cioè tendere concretamente allo sviluppo completo della Personalità dei membri che compongono la Comanità.
VIII - Non permettere l'esclusione di nessuno a causa delle sue tendenze politiche, religiose o filosofiche, e non fare alcuna distinzione di razza, sesso o nazionalità.
IX - Manifestazione di solidarietà con il mondo esterno e in particolare con il mondo operaio.
X - Remunerazione che non tenga alcun conto degli apporti di capitali. Remunerazione che non tenga conto soltanto del valore professionale. –
XI - Estensione delle responsabilità, in modo che la gestione, anche se è condotta dal Capo della comunità o dal Consiglio G.,sia la risultanza del lavoro di ciascuno e di tutti.
XII - Non ammettere salariati che non siano compagni, eccetto durante il periodo di adattamento e iniziazione.

ORGANIZZAZIONE SPAZIALE:





in COMUNITA' Anno IV, n. 6, Gennaio-Febbraio 1950
in COMUNITA' Anno VII, n.17, Febbraio 1953
in H. Desroche e A. Meister "Una comunità di lavoro", Ed. Comunità, Milano 1960
in B. De Batté e G. Santinolli “Tra il dire e il fare: Utopia e comunità” Atelier Bizzarro- libreria Sileno editrice, Genova 1975; pp.82/84

mercoledì 28 settembre 2011

COMMUNITY COSME

COSME Paraguay , LATIN AMERICA 1941- 1962

MACEDONIA COOPERATIVE COMMUNITY,

MACEDONIA COOPERATIVE COMMUNITY, Habersham County, GEORGIA, U.S.A. 1937 – 1958

BRY GWELED HOMESTEADS

BRYN GWELED HOMESTEADS, bassa Bucks County, 1939- present, USA








ARTISTS REFUGE

ARTISTS REFUGE, LONDON, G.B., EUROPE., 1936

COMUNITA' PENN CRAFT & NORVELT

PENN CRAFT

MOVIMENT0: Quaccheri (Tremanti) detti anche "Figli della luce" o "Amici della verità” (di ispirazione millenarísta)

FONDATORE: GEORGE FOX

PROVENIENZA: INGHILTERRA

COMUNITA': PENN CRAFT (comunità sperimentale per la riqualificazione dei minatori parzialmente o totalmente disoccupati)

ORGANIZZATORE: David Day (nel 1950)

LUOGO REALIZZAZIONE: Contea di Uniontown, Pennsylvania (U.S.A.)

POLAZI0NE: 50 famiglie, in prevalenza minatori

ANNO REALIZZAZIONE:1937

ORGANIZZAZIONE POLITICA: comunismo religioso
Scopo principale dei quaccheri americani era aiutare gli individui ad aiutari da soli. Questo concetto risale alla grande crisi economica americana, con la conseguente disoccupazione dei minatori, la quale portò come reazione al New Deal e con esso il termine di "riqualificazione". Si sentiva cioè che solo un'azione collettiva avrebbe potuto portare a risultati vantaggiosi, e quindi si decise per un tipo di vita in comune, stimolando progetti cooperativistici e promuovendo metodi democratici nelle reciproche relazioni comunitarie. Questa esperienza ha portato l'individuo ad un grande senso di responsabilità e a pensare in termini di azione cooperativa. I minatori avevano dimostrato a se stessi e agli altri che avendone l'occasione potevano migliorare la propria vita mediante la loro propria azione.

ORGANIZZAZIONE ECONOMICA: cooperativistica
Ogni famiglia disponeva inizialmente di un credito. Ciascuno doveva poi rimborsare lavorando la somma avuta in anticipo, con la creazione di un sistema bancario per le ore di lavoro, ognuno veniva accreditato delle ore impiegate a costruire la propria casa o quella dei vicini. Le case sorte risultarono come frutto di un'azione cooperativa. In seguito la comunità si ridusse di molto causa il boom delle miniere, la terra per lo più rimase incolta e la fabbrica funzionò come impresa privata.
Così il solo reale successo di Penn Craft è stato la costruzione del villaggio. E questo non è un risultato da poco; rimane l'importanza del fatto rappresentato dalla autonomia di costruzione, di produzione e. sviluppo basato sull'aiuto reciproco.

ORGANIZZAZIONE SPAZIALE : dopo aver prestato un servizio sociale e raccolti i fondi, la prima famiglia iniziò a costruire la prima casa su progetto di un architetto esperto in questioni comunitarie. Mentre i minatori costruivano le case, si eressero delle abitazioni provvisorie in attesa di quelle definitive (le costruzioni provvisorie vennero usate in seguito in genere per l'allevamento dei volatili).


TIPOLOGIA EDILIZIA : case ad un piano composte da sei stanze più un bagno, una cucina, un vestibolo che forma veranda.


NORVELT



in B. De Batté e G. Santinolli “Tra il dire e il fare: Utopia e comunità” Atelier Bizzarro- libreria Sileno editrice, Genova 1975; pp.80/81
http://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=http://www.iup.edu/page.aspx%3Fid%3D86391&ei=YFmDTrz8AsjU4QTDkfBY&sa=X&oi=translate&ct=result&resnum=1&sqi=2&ved=0CCAQ7gEwAA&prev=/search%3Fq%3Dpenn%2Bcraft%2B1937%26hl%3Dit%26biw%3D1280%26bih%3D664%26prmd%3Dimvnsb

COMUNITA' BINEFAR

MOVIMENTO: Anarchico Spagnolo (semimillenarista)

COMUNITA’: BINEFAR

LUOGO DI REALIZZAZIONE: provincia di Huesca (Spagna)

POPOLAZIONE: Binefar contava 700 famiglie collettiviste e 100 individualistiche. Gli individualisti potevano aderire alla comunità quando si convincevano dei risultati migliori del lavoro comune.

ANNO REALIZZAZIONE: 1936

ANNO DI DISSOLUZIONE : 1939 circa (in seguito l'avanzata nazionalista pose fine alla collettivizzazione).

ORGANIZZAZIONE POLITICA: anarchismo
Le collettività si occupavano di tutto quello che comprendeva l'attività sociale. Una Commissione Amministrativa, costituita da un presidente, un tesoriere, un segretario e due consiglieri amministrava tutte le attività tenendo aggiornati i conti di ciascuno. Altri due membri della collettività erano incaricati del controllo generale del lavoro. Le sezioni specializzate (metallurgici, muratori, braccianti, etc...) si riunivano separatamente ed esaminavano i problemi della loro categoria. La Comissione Amministrativa li convocava quando era necessario. Il principio giuridico della Collettività era completamente "nuovo". Non era né il sindacato, né il municipio (nel senso tradizionale) e neppure il municipio medioevale. Era, tut tavia, più prossimo allo spirito comunale che a quello sindacale, era cioè una organizzazione libertaria in cui ciascuno dava secordo sua capacità e riceveva secondo il suo bisogno.

ORGANIZZAZIONE ECONOMIC A: cooperativistica regolamento approvato dall'assemblea popolare:
Art. I - Il lavoro sarà eseguito da gruppi di dieci persone. Ciascun gruppo nominerà il suo delegato. Il delegato dovrà organizzare il lavoro e mantenere l'armonia necessaria fra i produttori e potrà, in caso di necessità, applicare le sanzioni votate dall'assemblea.
Art. 2 - I delegati dovranno presentare ogni giorno alla conimissione dell'agricoltura un rapporto sul lavoro fatto.
Art. 3 - Nell'assemblea generale della comunità di Binefar sarà nominato un Comitato Centrale, composto da un membro di ciascun ramo della produzione; il Comitato renderà conto, nell’assemblea che si terrà ogni mese, del consumo, della produzione, e darà notizie delle collettività nel resto della Spagna e degli avvenimenti spagnoli e stranieri. "
Art. 4 - Tutti i dirigenti per il lavoro della Collettività, saranno eletti dall'Assemblea generale dei collettivisti.
Art. 5 - Ogni aderente riceverà una nota dei beni da lui apportati alla Collettività.
Art. 6 - I membri della Collettività, senza eccezione, avranno stessi od i medesini doveri. Non potranno essere obbligati ad iscriversi all'una o all'altra organizzazione sindacale. -Basta accettino completamente lo decisioni prese dalla Collettività.
Art.7 - I fondi dell'attivo non potranno essere ripartiti. Faranno parte del patrimonio Collettívo. Gli alimenti saranno razionati; se ne serberà parte, in previsione di malannata agricola.
Art. 8 - quando le circostanze Io esigano -- ad esempio, per alcuni 'lavori agricoli urgenti -- la Collettività potrà far lavorare le compagne…
Art. 9 - Nessuno lavorerà prima dei -quindici anni. Trattandosi di lavoro pesante l’età stabilita è di 16 anni.
Art. IO - Per quanto concerne l'organizzazione della Collettività e l'elezione periodica della Commissione Amministrativa, le Assemblee prenderanno ledecisioni necessarie.
Solidarietà e mútuo appoggio erano le norme fondamentali delle Collettività agrarie. Nelle Federazioni comarcali era assicurato il diritto alla vita, con l’ammasso comune e le Casse di Compensazione. Binefer, che scambiava i prodotti con i suoi 32 villaggi, distribuiva le merci nei. Magazzini municipali. Vi erano le cooperative del vino, del pane, dell'olio, dei tessuti e mercerie, tre latterie,tre macellerie, un magazzino di ferramenta ed uno di mobili. Il pane, l'olio, le cure mediche e la casa erano gratuiti. Il resto si acquistava col salario adeguato al numero dei componenti della famiglia.





in B. De Batté e G. Santinolli “Tra il dire e il fare: Utopia e comunità” Atelier Bizzarro- libreria Sileno editrice, Genova 1975; pp.78/79