PENN CRAFT
MOVIMENT0: Quaccheri (Tremanti) detti anche "Figli della luce" o "Amici della verità” (di ispirazione millenarísta)
FONDATORE: GEORGE FOX
PROVENIENZA: INGHILTERRA
COMUNITA': PENN CRAFT (comunità sperimentale per la riqualificazione dei minatori parzialmente o totalmente disoccupati)
ORGANIZZATORE: David Day (nel 1950)
LUOGO REALIZZAZIONE: Contea di Uniontown, Pennsylvania (U.S.A.)
POLAZI0NE: 50 famiglie, in prevalenza minatori
ANNO REALIZZAZIONE:1937
ORGANIZZAZIONE POLITICA: comunismo religioso
Scopo principale dei quaccheri americani era aiutare gli individui ad aiutari da soli. Questo concetto risale alla grande crisi economica americana, con la conseguente disoccupazione dei minatori, la quale portò come reazione al New Deal e con esso il termine di "riqualificazione". Si sentiva cioè che solo un'azione collettiva avrebbe potuto portare a risultati vantaggiosi, e quindi si decise per un tipo di vita in comune, stimolando progetti cooperativistici e promuovendo metodi democratici nelle reciproche relazioni comunitarie. Questa esperienza ha portato l'individuo ad un grande senso di responsabilità e a pensare in termini di azione cooperativa. I minatori avevano dimostrato a se stessi e agli altri che avendone l'occasione potevano migliorare la propria vita mediante la loro propria azione.
Scopo principale dei quaccheri americani era aiutare gli individui ad aiutari da soli. Questo concetto risale alla grande crisi economica americana, con la conseguente disoccupazione dei minatori, la quale portò come reazione al New Deal e con esso il termine di "riqualificazione". Si sentiva cioè che solo un'azione collettiva avrebbe potuto portare a risultati vantaggiosi, e quindi si decise per un tipo di vita in comune, stimolando progetti cooperativistici e promuovendo metodi democratici nelle reciproche relazioni comunitarie. Questa esperienza ha portato l'individuo ad un grande senso di responsabilità e a pensare in termini di azione cooperativa. I minatori avevano dimostrato a se stessi e agli altri che avendone l'occasione potevano migliorare la propria vita mediante la loro propria azione.
ORGANIZZAZIONE ECONOMICA: cooperativistica
Ogni famiglia disponeva inizialmente di un credito. Ciascuno doveva poi rimborsare lavorando la somma avuta in anticipo, con la creazione di un sistema bancario per le ore di lavoro, ognuno veniva accreditato delle ore impiegate a costruire la propria casa o quella dei vicini. Le case sorte risultarono come frutto di un'azione cooperativa. In seguito la comunità si ridusse di molto causa il boom delle miniere, la terra per lo più rimase incolta e la fabbrica funzionò come impresa privata.
Così il solo reale successo di Penn Craft è stato la costruzione del villaggio. E questo non è un risultato da poco; rimane l'importanza del fatto rappresentato dalla autonomia di costruzione, di produzione e. sviluppo basato sull'aiuto reciproco.
Ogni famiglia disponeva inizialmente di un credito. Ciascuno doveva poi rimborsare lavorando la somma avuta in anticipo, con la creazione di un sistema bancario per le ore di lavoro, ognuno veniva accreditato delle ore impiegate a costruire la propria casa o quella dei vicini. Le case sorte risultarono come frutto di un'azione cooperativa. In seguito la comunità si ridusse di molto causa il boom delle miniere, la terra per lo più rimase incolta e la fabbrica funzionò come impresa privata.
Così il solo reale successo di Penn Craft è stato la costruzione del villaggio. E questo non è un risultato da poco; rimane l'importanza del fatto rappresentato dalla autonomia di costruzione, di produzione e. sviluppo basato sull'aiuto reciproco.
ORGANIZZAZIONE SPAZIALE : dopo aver prestato un servizio sociale e raccolti i fondi, la prima famiglia iniziò a costruire la prima casa su progetto di un architetto esperto in questioni comunitarie. Mentre i minatori costruivano le case, si eressero delle abitazioni provvisorie in attesa di quelle definitive (le costruzioni provvisorie vennero usate in seguito in genere per l'allevamento dei volatili).
NORVELT
in B. De Batté e G. Santinolli “Tra il dire e il fare: Utopia e comunità” Atelier Bizzarro- libreria Sileno editrice, Genova 1975; pp.80/81
http://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=http://www.iup.edu/page.aspx%3Fid%3D86391&ei=YFmDTrz8AsjU4QTDkfBY&sa=X&oi=translate&ct=result&resnum=1&sqi=2&ved=0CCAQ7gEwAA&prev=/search%3Fq%3Dpenn%2Bcraft%2B1937%26hl%3Dit%26biw%3D1280%26bih%3D664%26prmd%3Dimvnsb
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